“Danza la Vita al Ritmo dello Spirito”...
Sin da bambina queste parole e questo motivetto ,di un semplicissimo canto Cristiano, mi hanno sempre accompagnata e incuriosita.
Dalla prima volta che ascoltai tali parole iniziai a chiedermi del perché danzare la vita al ritmo dello spirito!?cosa significasse ciò!? E quale fosse il mio Spirito.
Nel frattempo la vita ha fatto il suo corso ed iniziai a crescere amando la musica popolare.
Musica ,quest’ultima,che in parte mi era stata trasmessa in famiglia e parte che invece ho scoperto grazie ad un caro amico.
Ogni giorno per me era una nuova energia.
Ma di quale musica popolare sto parlando!?
Parlo di quella Campana.
Della Tammurriata, del ballo e canto ngopp o Tammurro.
Una danza arcaica e viscerale, una danza che richiede semplicemente rispetto, ascolto e amore.
Una danza che ho sempre ritenuto magica e ricca di significato.
Prima di procedere con altri racconti è per me importante sottolineare un discorso: quando parliamo di Musica popolare, parliamo di una musica che ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi un determinato popolo, determinata storia, determinate usanze e costumi; come “tradizione” (tradere - tradire) vuole sono usi, costumi e pensieri che col tempo cambiano e si evolvono, si vestono e vi svestono di autenticità in quanto parliamo di musiche e danze che venivano principalmente trasmesse oralmente dalla cultura contadina e che oggi grazie ad internet abbiamo la possibilità di tenerle impresse non soltanto nella mente ma anche in tasca attraverso un semplice smartphone.
Insomma, mi appassiono alla musica che rappresenta la mia regione e inizio a farne quasi uno stile di vita, anche se io non sono nata in una cultura contadina ma bensì di periferia, a Secondigliano.
Dalle mie parti ci sono alcuni ricordi di usanze e costumi tipici ma l’unico ricordo vivo che ho è quello di mio nonno con la sua fisarmonica e la passione per la musica classica Napoletana. Era così appassionato che scriveva e componeva con tanto Amore e lo ha trasmesso a tutta la famiglia rendendoci partecipi dei suoi inediti successi che si ricordano principalmente la Famosissima festa di Piedigrotta.
Di conseguenza sorge spontanea una domanda:
Cosa significa per me danzare la vita al ritmo dello spirito!?
Parer mio significa: danzare ciò che ci appartiene e ciò che dentro abbiamo... renderlo vivo attraverso gli sguardi, attraverso i sorrisi e i movimenti ricchi di liberazione.
Tutto ciò che appartiene alla nostra stessa Tammurriata, che attenzione la nominiamo al singolare ma gli stili sono tanti e diversi.
Stili detti ”di corteggiamento” o di “combattimento” che io racchiudo in una semplice parola: Stili di sentimenti.
O ball ngopp o tammurro è l’emblema del sacro e del profano, difatti è legato al culto mariano.
Abbiamo la Madonna detta delle Galline, La Madonna di Materdomini, La Madonna di Bagni con la loro Tammurriata agro nocerino sarnese. Nelle zone di Pimonte e Lettere abbiamo la Tammurriata detta Pimontese e nella zona della costiera Amalfitana abbiamo la Madonna detta dell’Avvocata con la sua Tammurriata Avvocata .
La Madonna a Castello di Somma Vesuviana con la sua Tammurriata Sommese, La Madonna dell’Arco con la sua splendida tradizione dei fujenti e battenti, la Madonna di Briano con la sua Giuglianese, a Terzigno abbiamo una forte tradizione per la Tammurriata Terzignese e infine la mamma di tutte le Mamme, Mamma Schiavona, la Madonna di Montevergine che racchiude il tutto nel suo volto e nel suo sentimento rivolto a tutti i fedeli e che quest’ultimi rivolgono alla stessa.
Quindi per me danzare la vita al Ritmo dello spirito significa abbracciare tutto ciò.
Abbracciare la propria essenza che si mescola con le radici passate, contadine, fino a giungere a quelle odierne.
Perché danzare la vita al ritmo dello spirito!?
Per ringraziare il Creato per il dono che ci ha fatto!
Per ringraziare la Madre Terra per i suoi frutti.
Per ringraziare chi prima di noi ha vissuto e ci ha concesso la Tradizione.
Per ringraziare chi ha difeso le nostre amate terre e la nostra cultura.
Possiamo danzare per Amore, per rabbia, per liberazione...ma la danza più bella è quella del ringraziamento.
Quando ringrazi attraverso la musica ed i movimenti lo spirito si innalza.
Non dimentichiamoci che gli Indiani danzavano anche per la pioggia!
Per far sì che essa scendesse, desse vita e infine danzavano per ringraziarla.
La parola chiave però è anche “Ritmo”! Ebbene sì, se analizzassimo tutte le forme di musica e danza popolare mondiale ci rendiamo conto che lo strumento primordiale è proprio il Tamburo a Cornice.
Che sia creato, disegnato e suonato in un qualsiasi modo, esso è lo strumento che unisce tutte le culture o gran parte.
Nel caso Campano abbiamo la nostra amatissima Tammorra, percussione formata da un cerchio (la cornice), i cembali di latta e la pelle.
Strumento viscerale che quando viene percosso anche un sordo si muove.
Strumento che è anche Terapia!
Che manda vibrazioni forti da concedere allo spettatore o al danzatore un momento di estasi e al cantatore poesia che viene raccontata attraverso la sua cantata.
Strumento fondamentale per i danzatori sono le “Castagnette” ossia le cosiddette “nacchere”, per il danzatore rappresenta la sua divisa nella danza.
Attraverso queste danze ho scoperto il mio spirito che è proprio quello della condivisione, della gioia nel racchiudere nel mio cuore sorrisi di anziani e giovani che condividono questa passione, della volontà di divulgare un messaggio di unione e l’amore verso la mia amata terra che giorno dopo giorno mi stupisce sempre più con le sue innumerevoli meraviglie nascoste!
Concludo questo articolo chiedendovi:
Qual è la vostra danza al ritmo dello spirito!?
Raffaella Vacca, performer di grande forza, insegnante e ricercatrice appassionata di danze popolari e laureanda in scienze dell'educazione e formazione.
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